Rilancio delle aree colpite da crisi industriale – Agevolazioni per programmi di investimento produttivo e tutela ambientale

Il MiSEfinanzia programmidi investimento produttivoeprogrammi per la tutela ambientale per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale, attraverso la Legge 15 maggio 1989 n.181. Il decreto direttoriale del 26 maggio 2020 ha disposto la riapertura degli sportelli per la presentazione delle domande di agevolazione a decorrere dal 1° giugno 2020 per le aree industriali in crisi localizzate a Livorno, Massa Carrara, nella regione Friuli Venezia Giulia e nei comuni rientranti nel Cratere sismico aquilano. 

Articolo 

La Legge 15 maggio 1989 n. 181 ha come fine il rilancio delle aree colpite da crisi industriali, cercando di valorizzare la vitalità dell’imprenditoria locale e le relative potenzialità inespresse a seguito della crisi. Si tratta spesso di aree caratterizzate da ciò che è individuata come “crisi complessa”, ovvero una situazione di recessione economica e perdita occupazionale prodotta dalla crisi di una o più imprese di grande e/o media dimensione che ha prodotto un effetto economico negativo sull’indotto locale. Affinché però tale normativa possa operare deve trattarsi di fenomeni che possono avere una ripercussione sulla politica industriale nazionale e che non possono essere risolti con l’intervento di strumenti di carattere Regionale o Locale. Tali aree sono individuate su sollecitazione della Regione di pertinenza che promuove la richiesta di riconoscimento dello stato di crisi industriale complessa al MiSE. 

Il MiSE una volta riconosciuto lo stato di crisi industriale complessa, tramite le agevolazioni previste dalla riforma della legge 181/89, finanzia programmidi investimento produttivoeprogrammi per la tutela ambientale per il rilancio delle aree colpite, le si zone soggette a tale normativa sono diverse, e possono essere individuate sul sito del Ministero all’indirizzo https://www.mise.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/aree-di-crisi-industriale/crisi-industriale-complessa  Recentemente, con l’emanazione del decreto direttoriale del 26 maggio 2020 si sono aggiute: parte della Regione Friuli Venezia Giulia; parte della Provincia di Livorno; parte della Provincia di Massa Carrara ed i Comuni rientranti nel Cratere sismico aquilano. 

Le agevolazioni – che possono coprire fino al 75% dell’investimento ammissibile e consistono in: 

  • contributo a fondo perduto in conto impianti; 
  • contributo a fondo perduto alla spesa; 
  • finanziamento agevolato (tra il 30% ed il 50% degli investimenti ammissibili – durata massima 10 anni). 

I progetti finanziabili sono relativi a programmi di investimento inerenti al rilancio delle aree con l’obbiettivo di rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione, attraverso ampliamento, ristrutturazione e riqualificazione di impianti esistenti o di nuova realizzazione e azioni di tutela ambientale: 

  • investimenti industriali
  • la realizzazione di nuove unità produttive (richiesta l’adozione di soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive innovative rispetto al mercato di riferimento); 
  • l’ampliamento e/o la riqualificazione di unità produttive esistenti (richiesta la diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi o cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo); 
  • l’acquisizione di attivi di uno stabilimento. 
  • azioni di tutela ambientale
  • innalzare il livello di tutela ambientale; 
  • consentire l’adeguamento anticipato a nuove norme dell’Unione europea che innalzano il livello di tutela ambientale e non sono ancora in vigore; 
  • ottenere una maggiore efficienza energetica. 
  • favorire la cogenerazione ad alto rendimento; 
  • promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili; 
  • il risanamento di siti contaminati; 
  • il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti. 
  • innovazione dell’organizzazione (ammontare non superiore al 20% degli investimenti ammissibili). 
  • formazione del personale (un ammontare non superiore al 10% degli investimenti ammissibili). 

Gli investimenti devono prevedere spese per almeno 1 milione di euro. Sono previste procedure semplificate per gli investimenti da parte delle piccole imprese di importo inferiore a 1,5 milioni di euro. 

Gli investimenti pari o superiori ad euro 10 milioni e con un significativo impatto occupazionale possono essere oggetto di Accordi di Sviluppo coinvolgendo il Ministero, Invitalia, le Regioni e le eventuali altre amministrazioni interessate. 

Trattandosi di provvedimenti di pertinenza del MiSE, il soggetto attuatore è INVITALIA, il braccio operativo del Ministero che gestisce gli incentivi che competono a tale Ministero. 

Exteroè a disposizione degli associati IATT per qualsiasi ulteriore informazione, supporto o consulenza per approcciare la finanza agevolata nonché gli strumenti agevolativi legati alla c.d. ripartenza economica e finanziaria post COVID-19. Contattateci per avere maggiori informazioni all’indirizzo email: g.perrotta@extero.it, o attraverso il seguente indirizzo web http://www.extero.it/contatti/